


Mi chiamo Cubeddu G. Mario e sono l’autore di questo blog. Fin da bambino pratico le arti marziali in vari stili, a fasi alterne, ma con costante passione e curiosità. Sono uno studioso e appassionato di discipline marziali. Se vuoi sapere di più su di me, clicca sul bottone sotto la mia foto.
Ci tengo a precisare che in questo blog ho usato pochissimo l’intelligenza artificiale: solo per alcune immagini, mai per i contenuti. Quello che leggi qui nasce dalla mia esperienza e dal mio pensiero.
Dal Dojo, ogni storia è una traccia lasciata sul tatami.


Benvenuti nella rubrica MMA di Stories of the Dojo
Qui trovi gli ultimi match internazionali e italiani, raccontati con rispetto e profondità. Ogni articolo è accompagnato da video completi degli incontri, per vivere ogni round senza filtri Vuoi sapere chi combatte, quando, e con quali quote? Ti aggiorniamo sugli eventi in arrivo e ti portiamo dietro le quinte con storie vere.
il mach della settimana

Bahram Rajabzadeh: 9 Match in 13 Mesi L’Anno Elettrico del Predatore Azero
1. Luis Tavares: Il debutto che ha incendiato la divisione
Rajabzadeh entra nel ring contro il due volte campione Enfusion Luis Tavares. Nessun rispetto per i titoli, nessuna esitazione.
KO al primo round.
Un gancio destro che spegne le luci e accende la sua leggenda. Il pubblico non ha nemmeno finito di sedersi.
2. Mohammed Amine: La semifinale che ha fatto tremare il torneo
3. Uku Jürjendal: La finale che lo consacra
Nel torneo di qualificazione heavyweight, Bahram affronta Mohammed Amine.
TKO al secondo round.
Low kick martellanti, pressione costante, e un finale che sembra scritto da un regista d’azione.
Poche ore dopo la semifinale, Bahram torna sul ring contro Uku Jürjendal.
Vittoria per decisione unanime.
Nonostante la fatica, domina con lucidità e controllo. È il vincitore del torneo e si guadagna il posto nel Grand Prix.
4. Tariq Osaro: Il quarto di finale che ha ribaltato le gerarchie
Nel cuore del torneo più atteso dell’anno, Bahram affronta Tariq Osaro, già sfidante al titolo heavyweight.
Non c’è KO, ma c’è dominio.
Vittoria per decisione unanime.
Rajabzadeh controlla il centro del ring, impone il ritmo, e spegne ogni velleità dell’avversario.
5. Levi Rigters: La semifinale che ha interrotto la corsa
Contro Levi Rigters, Bahram incontra un muro.
Sconfitta per decisione unanime.
Non è una disfatta, è una lezione. Rajabzadeh combatte con cuore, ma Rigters è preciso, freddo, impenetrabile.
6. Kevin Oumar: Il ritorno alla luce heavyweight
Dopo la sconfitta, Bahram torna nella sua categoria d’origine.
Contro Kevin Oumar, è di nuovo caccia.
TKO al terzo round.
Rajabzadeh non forza, non brucia. Costruisce. E quando colpisce, lo fa con la calma di chi ha già visto il finale.
7. Nikola Filipovic: Il match che ha riacceso la miccia
Dopo la vittoria su Kevin Oumar, Bahram affronta Nikola Filipovic in un incontro che molti consideravano rischioso.
TKO al primo round.
Un sinistro preciso, seguito da una raffica che non lascia spazio alla replica. Filipovic cade, e Rajabzadeh torna a essere il lupo che azzanna senza esitazione.
8. Asdren Gashi: Il ritorno al torneo, il ritorno al caos
Nel round degli ottavi del torneo “Last Heavyweight Standing”, Bahram affronta Asdren Gashi.
KO al primo round, dopo appena 53 secondi.
Un gancio sinistro che spegne tutto. Il pubblico esplode, il cronometro si ferma.
9. Titolo Light Heavyweight: La caccia al doppio regno
Il nono match è ancora da combattere, ma l’attesa è già tensione. Bahram sfiderà il campione in carica per il titolo dei pesi massimi leggeri.
Non è solo una sfida. È la possibilità di diventare campione in due categorie, un’impresa che lo consacrerebbe tra i grandi.
Le storie raccontate mi hanno fatto sentire come se fossi nel dojo, un'esperienza unica e coinvolgente.
Marco B.